Diventa socio
Elenco Pagine
- Informatica e storia. Una tesi di laurea sulla digitalizzazione dei testi antichi.
- Una Tesi di Laurea sulla storia locale
Informatica e storia. Una tesi di laurea sulla digitalizzazione dei testi antichi.
IL CODICE NAPOLEONICO NEL REGNO DI NAPOLI ALL'EPOCA DI GIOACCHINO MURAT.
Pubblichiamo volentieri la tesi di laurea di Agostino Fuso
La digitalizzazione di testi antichi e rari. Il caso: “Collezione delle leggi e de’ decretireali del Regno delle Due Sicilie” Reale Tipografia di Napoli - 1818 - Università di Bologna, 2011
per il particolare interesse che assume relativamente al tema dell'uso dell'informatica applicata alla conservazione dei testi antichi e rari.
INTRODUZIONE (SCARICA IL TESTO INTEGRALE DELLA TESI)
All’interno del vasto panorama costituito dai diversi mezzi utilizzati per la trasmissione della memoria, i supporti cartacei costituiscono senz’altro quelli maggiormente sottoposti alle ingiurie del tempo e richiedono di conseguenza una più urgente salvaguardia. L’estrema deperibilità dei materiali, la cautela richiesta nel maneggiarli e la difficile reperibilità fanno sì che ci si debba porre, all’atto della più o meno occasionale possibilità di accesso, nell’ottica di poter procrastinare il più possibile la necessità di tornare ad una nuova consultazione del materiale originale. Non potendo supporre il futuro delle tecnologie preposte all’analisi ed alla conservazione del materiale cartaceo, sarebbe bene quindi operare con l’ausilio degli strumenti a disposizione all’epoca dell’accesso perché nessuna indagine sia trascurata ed in modo da trarre il maggior numero di informazioni al più alto livello di qualità possibile. Bisogna inoltre tener conto che al di là del contenuto informativo del testo, preziose informazioni sono spesso costituite dal supporto su cuiquesto è stato redatto: refusi, cancellazioni, riscritture e persino insospettabili annotazioni riescono ad essere messe in luce solo grazie aspecifiche indagini di tipo radiografico o spettroscopico.
Proprio questa èstata l’ottica che ha sovrainteso il lavoro in questione; oltre l’ovviascannerizzazione delle pagine, tutti gli elementi di particolare interessecontenuti nel testo sono stati organizzati in un database e con l’ausilio del Visual Basic ne è stata resa possibile possibile la precisa navigazione,fornendo la possibilità di scegliere con precisione in appositi menù gli argomenti desiderati.
La“Collezione delle leggi e de’ decreti reali del Regno delle Due Sicilie” èstato un periodico con cadenza semestrale uscito ininterrottamente dal 1815 al1860. Assolveva alla funzione di bollettino ufficiale del Regno delle DueSicilie pubblicando fonti di diritto e atti normativi, ossia leggi, decreti,atti e proclami sovrani, regolamenti e rescritti, emanati dai quattro sovraniborbonici (Ferdinando I - Francesco I - Ferdinando II - Francesco II) che sisono susseguiti sul trono. La raccolta tuttavia si apre con la collezione degliatti relativi al “decennio” francese e vede al suo interno l’insolito accostamento tra lo stemma borbonico e quello napoleonico.
Nel testo inquestione, edito nel 1818 a cura della Reale Tipografia della Cancelleria Generale, sono raccolte leggi edecreti emanati nel regno di Napoli in tutto il primo semestre del 1808 ed haun particolare interesse storico in quanto riguarda proprio l’ultimo periodo di Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, su tale trono. Dopo lavittoria di Austerlitz Napoleone dichiarò decaduto il re Ferdinando e mandò suofratello a conquistare il regno di Napoli che venne occupata il 14 gennaio1806; il 15 luglio 1808, alla luce delle nuove conquiste spagnole e ritenendoevidentemente più prestigioso per lui tale trono, Napoleone nominò Giuseppe redi Spagna e lo sostituì con suo cognato Gioacchino Murat.
Come per gli altri stati europei occupati dalle armate napoleoniche, anche nel regno di Napoli furono importate le norme del Codice Napoleonico e anche qui costituirono l’humus culturale su cui nasceranno e si svilupperanno tutti i movimenti risorgimentali europei e le istanze progressiste che porteranno alle costituzioni dei moderni stati liberali.
Per quanto attiene all’interesse specifico del testo, particolare attenzione meritano gli articoli inerenti l’abdicazione dal trono di Napoli e la concessione dello Statuto Costituzionale; la riforma carceraria, i decreti eversivi della feudalità o l’embargo commerciale nei confronti dell’Inghilterra; ma non meno interesse per il palpito di vita vissuta che permettono di percepire rivestono decreti relativi a semplici concessioni all’edificazione di un mulino, l’istituzione di una cattedra universitaria o la costruzione di un monumento a Torquato Tasso. A tal scopo, la possibilità di dare un nome ai protagonisti delle vicende è sicuramente d’ausilio allo studio oltre che all’immedesimazione e si spazia così da più noti e notabili personaggi come Consiglieri di Stato, ambasciatori o ministri a più umili ma non meno partecipi della Storia, mugnai, architetti o professoridi letteratura.