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XV Assemblea nazionale di Clio '92. Resoconto del convegno.
Convegno "Geostoria, cultura e competenze digitale". Il resoconto dei lavori.
A cura di F. Dematté
L'appuntamento annuale delll'Assemblea nazionale dell'associazione Clio '92 quest'anno
era abbinato ad un convegno di riflessione sul tema "Geostoria, cultura e competenze digitali" con la partecipazione di studiosi ed esperti di alto profilo nazionale ed internazionale. Le premesse c'erano e i risultati non sono mancati. Il convegno si è trasformato in incontro con le voci più vivaci della ricerca geostorica in atto nel mondo accademico, nelle istituzioni e nella scuola.
Gli interventi del prof. Serge Noiret, membro fondatore dell'Associazione per l'Informatica Umanistica e la Cultura Digitale in Italia e del prof. Cristiano Giorda dell'Università di Torino, nella sessione iniziale del convegno, hanno confermato l'impatto culturale, economico, politico, e sociale molto forte che le nuove tecnologie per l'informazione e la comunicazione producono su più piani.
In particolare i due studiosi hanno sottolineato la potenzialità generativa che il digitale riesce ad esprimere nel quotidiano dei singoli individui e delle comunità. Per esempio mutando le concezioni dello spazio geografico e della storia umana, meglio della ‘public history'.
Non è più vero che lo spazio materiale che abitiamo sia diviso dallo spazio virtuale al quale accediamo con le nuove tecnologie. Non è più vero che la frattura generazionale fra i ‘digital natives' e gli altri sia un abisso incolmabile. La riflessione culturale in atto sottolinea come, ciò che è necessario agire anche in questo ambito, è uno sforzo di condivisione per aprire il dialogo fra le generazioni, fra i sistemi di conoscenze, fra le classi sociali nei confronti delle tante novità che attraverso il web 2.0, stiamo sperimentando. Così come per gli altri ambiti della società e della famiglia contemporanee.
Per Serge Noiret, la rivoluzione presagita da Paul Otlet alla fine dell'Ottocento attraverso la Cassificazione Decimale Universale è oggi alla base delle modalità percettive e semantiche della ricerca delle informazioni nel web, che non è cultura del tempo libero né pratica anarchica dello studioso.
Per la ricerca storica, la questione che la rete pone è quella che investe i criteri di valutazione delle informazioni quanto ad autenticità, integrità, identità, instabilità e volatilità dei documenti.
Per l'insegnamento-apprendimento con il web, Noiret ha suggerito nel modello ThatCamp, la strategia partecipativa che porta ad apprendere facendo: un gruppo di persone che lavorano concretamente intorno a un tema o a un problema esprimono, in situazione, spirito pratico e collaborativo, come nel ThatCamp di Firenze 2011.
I modi dell'integrazione fra reale e virtuale, la necessità di abbattere le separazioni mentali fra le informazioni materiali e quelle comunicate nella rete vengono indicati dal prof. Giorda, in Histografica, una community aperta ai contributi degli utenti con il progetto di raccogliere in un archivio le vecchie foto delle città del mondo che sono geo-localizzate, vale a dire sistemate in una mappa navigabile e visualizzabili gratuitamente.
E così le esplorazioni del mondo per temi e problemi trovano nel portale di Europeana, specie nei video del portale, altrettanti validi esempi di integrazione per la costruzione di nuova conoscenza geostorica.
Sulle competenze storiche digitali si è soffermata la dott.sa Valentina della Gala, che se ne occupa per conto dell'ANSAS (ex-Indire), ribadendo l'incisività delle pratiche oltre alla necessità dei riferimenti tassonomici quando si parla di valutazione delle competenze storico-digitali.
La relazione del prof. Giuseppe Di Tonto a quel punto ha raccolto le sollecitazioni esplorando i temi dell'editoria scolastica digitale, gli ambienti e le risorse per la storia insegnata e l'educazione al patrimonio.
Attraverso i meandri delle attuali disposizioni ministeriali in materia di manuali e libri per gli apprendimenti scolastici, Di Tonto ha mostrato quale sia la sfida autentica sottesa agli ultimi provvedimenti in materia: la necessità per gli editori di sperimentare in modo più avanzato la progettazione di manuali digitali e la possibilità per le scuole di diventare esse stesse editrici di contenuti e materiali digitali destinati alle attività di studio degli allievi. A questo proposito è stato mostrato anche un prototipo di ibook interattivo realizzato in ambiente IBook Author della Apple e destinato alla fruizione su IPad prefigurando l'idea dello zainetto digitale per lo studente.
Molto interessante è stata la comunicazione fatta da Luisa Bordin sul lavoro svolto con gli allievi di una scuola elementare di Biban di Carbonera (TV), circa un percorso di geostoria e digitale sulla Villa Tiepolo Passi di Carbonera, un edificio storico del secolo XVI.
Vivo interesse ha suscitato il progetto di collaborazione fra Clio '92 e la casa editrice De Agostini per la produzione di un intero corso di unità di apprendimento geostoriche da affiancare al manuale cartaceo insieme ad unità di verifica digitali.
Saura Rabuiti e Paola Lotti hanno presentato l'impianto progettuale e lo specifico di alcune unità, mentre Francesca Demattè ha descritto le linee della progettazione e della realizzazione digitale delle unità di verifica.
Gian Maria Forni, esperto di videogiochi didattici, ha intrattenuto l'assemblea parlando di videogiochi a sfondo geostorico e proiettandone alcuni esempi. Un susseguirsi di immagini e animazioni ha fatto irruzione fra il pubblico che ha preso coscienza delle modalità ludiche con le quali i ragazzi di oggi possono immergersi nella storia: in tutta verità le impressioni raccolte fra i presenti erano piuttosto sconcertanti per gli effetti di coinvolgimento che i videogiochi riescono ad attivare anche negli adulti e colti docenti di storia.
L'intervento di Ivo Mattozzi ha concluso la giornata: la sua relazione ha insistito sul fatto che la cultura digitale può esistere anche al di fuori della pratica digitale, perché è importante la maturazione che si produce nei confronti dell'intero sistema culturale non solo la competenza operativa nello stesso.
Si tratta in conclusione di pensare il mondo digitale e di pensarlo nei suoi rapporti con i problemi del costruire conoscenze geostoriche, di scrivere della geostoria, di insegnare geostoria, di apprendere geostoria.
Si tratta di capire come il mondo digitale genera quella che è stata chiamata l'intelligenza connettiva, collaborativa di cui Noiret e Giorda avevano dato esempi significativi nel mondo contemporaneo.
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