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Premio F. Rizzi 2008: i premiati e il seminario

PREMIO FRANCO RIZZI 2008

La giornata della premiazione e il seminario di approfondimento

La quarta edizione del Premio Franco Rizzi ha mostrato nella giornata dell'’8 marzoKatia Sampaolesi le diverse anime del concorso nazionale. La mattina, presso l’aula Magna dell’istituto Riccati, la presentazione dei lavori risultati vincitori, ha visto protagonista il settore della scuola secondaria di primo grado: la scuola Rossela Groppi e gli studenti della sua classemedia, avremmo detto fino a poco tempo fa.

Rossella Groppi e Catia Sampaolesi, entrambe docenti di questo segmento di scuola, hanno illustrato i lavori che la commissione ha scelto fra i 96 pervenuti. E la platea, costituita da docenti e da giovani studenti delle classi dell’Istituto Riccati, ha ascoltato il racconto dei ragazzi protagonisti della ricerca del primo classificato della sezione A – il libro dal titolo “Andavamo incontro al mondo a quell’età” che con la loro professoressa Rossella Groppi erano presenti alla premiazione.

Sul valore della ricerca storico didattica e dell’esperienza del laboratorio, nella mattinata ha fatto il punto la relazione di Ivo Mattozzi che ha sottolineato la differenza fra attività laboratoriali e laboratorio didattico e come la partecipazione a quest’ultimo sia la condizione più avvincente nella quale si può realizzare l’apprendimento per gli studenti e l’insegnamento per i docenti.

Nel pomeriggio, ospiti questa volta dell’Aula Magna dell’Istituto tecnico turistico “G.Mazzotti”, i presenti hanno potuto ascoltare l’intervista allo storico, in realtà una storica, la professoressa Ottavia Niccoli, docente di storia moderna presso la facoltà di sociologia dell’Università di Trento. Ottavia Niccoli

Il tema del seminario mirava infatti alla conoscenza dei segreti del mestiere degli storici intitolandosi  “Dall’officina dello storico al laboratorio di storia”.

La professoressa Niccoli che rispondeva alle domande di Ivo Mattozzi ha saputo conquistare l’assemblea dei partecipanti, raccontando loro come, anche attraverso il contatto con gli atti giudiziari ai quali possiamo essere legittimati a pensare in termini di aridità e oscurità, la ricerca paziente e la curiosità sollecitata dalle associazioni libere dello storico, portino a incontrare storie e costumi e abitudini della vita passata. Storie di ragazzi, di donne, di uomini non famosi, eppure preziose per la conoscenza della trasformazione sociale avvenuta nelle civiltà del nostro mondo.

La passione per le vicende di soggetti spesso dimenticati o comunque marginali rispetto alle indagini tradizionali ha contagiato la platea che ha riconosciuto nella comunicatività di Ottavia Niccoli l’autenticità della motivazione che porta a superare le difficoltà e gli ostacoli che si incontrano dentro ogni impresa , dentro ogni ricerca.  

Milena Agus

Della autentica motivazione che porta a esprimere un talento ha dato testimonianza anche Milena Agus, la scrittrice che, nella seconda parte del pomeriggio ha partecipato ai presenti le vicissitudini del suo rapporto con la storia, la scrittura e l’immaginario femminile.  Intervistata da Francesca Demattè, Milena Agus ha incantato, è il caso di dirlo, con i suoi discorsi sull’intreccio della storia generale con la storia degli individui,  sulla sua storia di scrittrice, di appassionata lettrice, di donna che si interroga sull’amore, sulla vita, sulla morte.

La risposta più bella che abbiamo ascoltato riguarda la necessità dell’immaginario: senza magia, ci ha detto Milena Agus, la vita è un grande spavento e la scrittura delle storie, il racconto delle storie hanno il grande compito di togliere peso alla realtà.

Un 8 marzo  che ha offerto l’occasione di conoscere le tante prospettive della ricerca personale che spingono alla ricerca storico-didattica, alla ricerca storica, alla ricerca di ciò che profondamente si nasconde nel cuore degli uomini, delle donne, dei ragazzi che amano la storia.

Anche in questa quarta edizione il Premio ha confermato la validità della formula che tende a portare alla luce la creatività didattica e il ruolo di ricercatori di talento degli insegnanti.

Non mancherà una riflessione approfondita per migliorare il meccanismo di selezione dei vincitori, in particolare per il settore multimedia che quest'anno, per decisioneunanime della giuria, non ha visto vincitori ma solo segnalazioni di opere meritorie.

Infine è stata annunciata la decisione di creare un archivio delle opere raccolte in queste quattro edizioni del premio, per favorirne la diffusione attraverso modalità tutte ancora da studiare.

A cura della Redazione

Treviso 20.03.2008

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