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Elenco Pagine
- Tesi sulla didattica della storia
- 1. Un'associazione di insegnanti ricercatori
- La storia da insegnare
- 3. La mediazione didattica
- 4. Per un curricolo di operazioni cognitive
- 6. L'insegnamento della storia e i valori
- 7. L'insegnamento della storia Obiettivi
- 8. L'uso della conoscenza storica
- 9. Insegnamento e formazione del cittadino
- 10. Studio della storia e uso pubblico
- 11. Storiografia e storia insegnata
- 12. Storia insegnata e storiografia
- 13. Curricolo e nuove tecnologie informatiche
- Storia locale e curricolo verticale di storia
4. Per un curricolo di operazioni cognitive
4a. Il curricolo come questione decisiva
La questione della costruzione del curricolo verticale e continuativo dalla scuola materna alla conclusione degli studi secondari e in ogni ordine dell'istruzione è la questione decisiva, perché da essa dipendono due cose fondamentali:
1) la possibilità per gli insegnanti di lavorare con tranquillità al proprio segmento curricolare sia perché possono confidare che le conoscenze, le capacità, le operatività formate grazie alla loro mediazione didattica saranno riconosciute e valorizzate nel segmento superiore sia perché possono tralasciare di sovraccaricare la programmazione di contenuti e di obiettivi che sanno dover essere sviluppati nel livello più alto;
2) la fiducia degli alunni che ciò che apprendono in un livello verrà valorizzato come base per lo sviluppo dagli insegnanti che li prendono in cura nelle tappe successive della scolarità. Il misconoscimento degli apprendimenti e la enfatizzazione delle ignoranze non colmate nel livello inferiore è motivo di frustrazione e di sfiducia per gli alunni e può provocare la demotivazione allo studio della storia. Al contrario la esperienza della possibilità di mettere a frutto le competenze e le conoscenze acquisite e la percezione che l'ignoranza potrà essere diminuita grazie alla mediazione didattica e allo studio è all'origine della fiducia e della motivazione.
4b. Il fondamento del curricolo: il riconoscimento del carattere costruito del fatto storico
L'oggetto della ricostruzione e dell'analisi storiografica lo chiamiamo fatto storico. Esso è un insieme di microavvenimenti messi in relazione e rappresentato in un tessuto discorsivo di informazioni, di significati, di valutazioni, di concetti, di spiegazioni. Esso è un costrutto della mente dello storico, poiché può nascere solo grazie alle sue operazioni cognitive. Le conoscenze storiche trasposte per essere insegnate sono anch'esse il prodotto di costruzioni. Questa consapevolezza ha come conseguenza didattica la valorizzazione delle possibilità di costruire fatti storici e reti di fatti storici (conoscenze e reti di conoscenze, testi e reti di testi) su misura dei bisogni e delle potenzialità cognitive e affettive degli allievi. Essa fonda la possibilità di un curricolo differenziato e continuativo.
4c. Il curricolo come combinazione di contenuti differenziati, di operazioni cognitive, di strumenti e strategie differenziati
Il primo principio del curricolo: è un controsenso proporre ad allievi dallo sviluppo psicocognitivo differente fatti storici e sistemi di fatti storici costruiti con la stessa struttura. É invece possibile pensare di costruire contenuti adeguati ai bambini della scuola elementare, altri adeguati agli adolescenti della scuola secondaria dell'obbligo ed altri adeguati agli adolescenti della scuola secondaria superiore e differenti secondo gli indirizzi scolastici.
Il secondo principio del curricolo: la continuità deve essere assicurata dallo sviluppo delle capacità di compiere le operazioni cognitive richieste per la costruzione di conoscenze storiche.
Il terzo principio: per lo sviluppo delle competenze cognitive sono indispensabili sia il lavoro dedicato alla costruzione di conoscenze mediante testi sia quello dedicato alla costruzione di conoscenze mediante l'uso delle fonti.
Il quarto principio: lo sviluppo iniziale delle competenze cognitive nella scuola elementare deve prescindere da contenuti disciplinari per un tempo scuola molto lungo.
4d. La peculiarità del curricolo di riferimento: le operazioni cognitive
Accanto ai curricoli più tradizionali basati esclusivamente sulle sequenze di contenuti così come il sistema della storia generale manualistica li impone, ci sono proposte curricolari innovative che prendono come base di elaborazione i filoni di temi; ce ne sono altri che si caratterizzano per avere come nuclei generatori i concetti (curricolo per concetti) o possono esserci combinazione dell'uno e dell'altro. La matrice del curricolo di riferimento per l'Associazione “CLIO '92” è data, principalmente, dal complesso delle operazioni cognitive implicate nel processo di costruzione della conoscenza storica.
La costruzione di concetti e la costruzione di conoscenze dei sistemi progettati su filoni tematici hanno bisogno di operazioni cognitive.
Le operazioni cognitive sono quelle che debbono essere mobilitate per affrontare nuove conoscenze o per l'uso delle conoscenze apprese.
Dalla imprescindibilità delle operazioni cognitive in ogni fase sia del processo di costruzione della conoscenza originale, sia del processo di costruzione delle conoscenze acquisite sia dell'uso delle conoscenze deriva la priorità assegnata all'obiettivo curricolare della costruzione di competenze cognitive.
Pensare un curricolo centrato sulla formazione delle capacità di compiere operazioni cognitive vuol dire pensare di usare i percorsi di insegnamento e di apprendimento allo scopo di formare le competenze relative alla tematizzazione dei fatti storici, all'articolazione tematica e alla gerarchia tematica delle informazioni, alla temporalizzazione, alla organizzazione spaziale, alla classificazione delle informazioni secondo che attengano a mutamenti o a permanenze o a eventi, alla problematizzazione e spiegazione, alle inferenze, alla costruzione di generalizzazioni, di concettualizzazioni, di valutazioni controllate.