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Premessa
La carta "per la conoscenza delle storie locali nella scuola" presentata al convegno "la storia locale tra ricerca e didattica " (Treviso 1995) indicava una serie di motivi per introdurre le storie a scala locale nella formazione storica e puntualizzava le condizioni per attuare il diritto alla conoscenza delle storie locali a scuola (revisione dei programmi, formazione degli insegnanti, ruolo e compiti delle amministrazioni locali, dei musei, degli archivi, delle biblioteche, ruolo dei laboratori permanenti di didattica della storia locale).
Da allora ad oggi, sono molte le trasformazioni avvenute nel contesto culturale, politico e scolastico della società contemporanea. Segnaliamo in particolare:
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la (ri)scoperta della dimensione locale e micro contestualmente ai processi di globalizzazione delle società e delle economie, al federalismo e alla ridefinizione dei poteri e delle funzioni dello stato nazionale, ai movimenti migratori che hanno riaperto la questione della cittadinanza, delle identità collettive e delle appartenenze;
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il ripensamento dell'insegnamento della storia, a partire dal decreto Berlinguer del 1996 sulla storia contemporanea;
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l’autonomia organizzativa e didattica delle scuole e la riforma dell’amministrazione scolastica con la costituzione delle direzioni generali regionali;
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l'istituzione, nell’ultima legislatura regionale, dell’Assessorato all’Istruzione, Cultura e Identità Veneta e la recente decisione della Regione Veneto di predisporre percorsi di aggiornamento per docenti inerenti la "cultura veneta".
Questi cambiamenti hanno contribuito a rendere il campo della ricerca sulla scala locale terreno ambiguo e di contesa tra le diverse rappresentazioni del passato legate anche alle esigenze politiche del presente e a porre con maggiore forza e problematicità la questione dell’insegnamento delle storie locali nelle scuole.