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G. Di Tonto, I. Mattozzi, P. Nencioni, Storia con la LIM nella scuola primaria.

Giuseppe Di Tonto, Ivo Mattozzi, Paola Nencioni, Storia con la LIM nella scuola primaria, Erickson Trento  2013

Con la collaborazione di Luisa Bordin, Luciana Coltri, Monica Bussetti 

Recensione a cura di Maria Elena Monari

 

 

Come costruire un curricolo di storia attraverso il quale i bambini possano essere i costruttori del loro sapere? Come avvalersi dell'uso della LIM per migliorare la didattica della storia? Quali scelte operare nell'insegnamento delle conoscenze geostoriche per essere più efficaci?

 A tali domande rispondono Giuseppe Di Tonto, Ivo Mattozzi e Paola Mencioni, in collaborazione con Luisa Bordin, Monica Bussetti e Luciana Coltri nel libro Storia con la LIM nella scuola primaria (Erickson, pp. 171, €17), che è scritto per insegnanti che vogliono sperimentarsi in un nuovo ed efficace modo di fare storia usando la LIM.

La tesi degli autori è che la LIM dà un valore aggiunto all'insegnamento della storia. La storia, però, non si impara se solo trasmessa: i bambini non devono essere riempiti di filmati e immagini mostrati con la LIM. Devono, invece, compiere operazioni cognitive sotto l'attenta regia dell'insegnante e costruire la loro conoscenza in un percorso attentamente progettato per loro. 

In questo libro il percorso è indicato in modo chiaro e le nuove tecnologie non vengono mai usate in contrasto con quest'idea di didattica.

Sono presenti molte nuove idee da adottare per migliorare il lavoro didattico.  

Paola Nencioni afferma nel saggio che apre il libro (Introduzione all'utilizzo della LIM) che già dagli anni Settanta si è cominciato a mettere in discussione il metodo trasmissivo tradizionale a favore di un nuovo modo di far didattica, che pone al centro la costruzione della storia attraverso i quadri di civiltà, i processi di trasformazione del mondo ed infine l'approfondimento di temi e problemi significativi ed importanti. L'alunno non deve imparare qualcosa di precostituito, il sapere fornito dal manuale, ma costruire la conoscenza esercitandosi su vari tipi di testi, mappe, fonti... per simulare una ricerca storica. L'aula si trasforma in un laboratorio, nel quale l'alunno costruisce il suo percorso di apprendimento. Le nuove tecnologie, con la LIM in testa, possono non solo spronare al rinnovamento, ma addirittura trasformare in meglio molti aspetti della didattica, attraverso un reperimento veloce e semplice di fonti e la disponibilità di carte geografiche e geostoriche.

Ivo Mattozzi (Storia con le nuove tecnologie: cosa cambia) esamina il curricolo di formazione storica nella scuola primaria. Per ogni classe vengono stabilite le competenze che i bambini devono acquisire e vengono descritte le attività con cui impegnarli. La LIM risulta essere un ausilio prezioso in Prima per agevolare la condivisione dei copioni su cui si lavora, per dare visibilità in modo semplice, efficace e veloce al lavoro di gruppo, all'interazione tra insegnante e allievi e tra gli allievi stessi e nell'elaborazione condivisa e ragionata del prodotto finale. Anche l'insegnamento della cronologia quotidiana può avvalersi della LIM, attraverso l'annotazione delle osservazioni che i bambini fanno sul moto apparente del sole e sugli aspetti della luna che li porta a riflettere sulla regolarità e ciclicità dei fenomeni osservati.

In Seconda ricostruiscono, prima, il processo di conquista dell'abilità di scrittura attraverso le fonti dei loro quaderni, scansionati e proiettati sulla LIM, e, poi, le fasi della loro vita vissuta come ricostruzione di un fenomeno collettivo, organizzato spazialmente e temporalmente su una linea del tempo sulla LIM, col rilevamento dei mutamenti, degli aspetti permanenti e con la periodizzazione. 

In terza la LIM è uno strumento insostituibile per far lavorare i bambini da storici sul passato della profondità di circa 100 anni, attraverso le tracce contenute negli archivi e nei musei, per localizzare sul planisfero ciò che già sanno sulle civiltà del passato e ciò che apprenderanno, per la costruzione di quadri di civiltà e la padronanza dello strumento di misura del tempo storico: ciascuno di questi processi di insegnamento e di apprendimento può essere gestito con più agio e con più efficacia mediante l'uso della LIM.

Per continuare nella costruzione di quadri di civiltà (in quarta e quinta) la LIM connessa ad internet, permette di lavorare sul riconoscimento di fonti prese dai musei virtuali, dai siti, archeologici e/o divulgativi, permette di lavorare sul planisfero, di cercare e studiare copioni (ad esempio sulla lavorazione del bronzo o della ceramica) e, importantissimo, facilita la messa in connessione  tra le diverse conoscenze costruite.

"Insomma, la LIM come mediatore favorisce l'intreccio tra i processi di insegnamento e quelli di apprendimento della storia ed esalta la cura che l'insegnante deve prendersi delle attività per imparare. Essa, se usata accortamente, può migliorare l'ambiente di apprendimento della storia, poiché può rendere più ricchi e stimolanti i contenuti insegnati, più attraenti i metodi didattici impiegati, più coinvolgente la sequenza delle attività e più effettivi gli aspetti sociali dell'apprendimento". (p. 57) 

Giuseppe Di Tonto (Metodi, strumenti e risorse didattiche per l'apprendimento della storia con la LIM) passa in rassegna e spiega il funzionamento delle più utili risorse del web: il motore di ricerca KidRex, Tiki-Toki, My-histro, Timerime per la costruzione delle linee del tempo e Google maps insieme a Whatwasthere per allenare le abilità di rappresentazione dello spazio dei bambini. Vengono inoltre presentati gli strumenti propri della LIM in grado di costruire mappe concettuali ed i programmi Cmap ed il più recente Vue, che affiancano alle tradizionali funzioni per la creazione delle mappe grafiche, le più avanzate funzioni di condivisione in rete. Le tecnologie digitali hanno cambiato profondamente i musei, che ora sono in grado di intrattenere attraverso la comunicazione multimediale, interattiva e condivisa tutti coloro che vogliono visitarli, anche a migliaia di chilometri di distanza. Diventano pertanto un importante archivio a cui attingere. Viene sottolineata da Di Tonto la potenzialità della LIM a cambiare la didattica in classe, che da "cattedratica" e "verticale" diventa "partecipativa" e "orizzontale", se, però "l'insegnante risponde a questa domanda: le risorse e il modo di agirle che si mettono in gioco con la LIM in classe, sono congruenti con il metodo didattico della disciplina adottato?"

Costruire il sapere, mettere i bambini al centro del processo di apprendimento, non trasmettere, ma mettere in moto gli alunni, per renderli in grado non solo di apprendere, ma anche di sapere come hanno fatto ad imparare: questa è la logica con cui sono stati presentati gli esempi didattici di Bordin, Bussetti e Coltri.

Bussetti e Coltri (Rappresentare copioni con la LIM per insegnare abilita temporali e spaziali) intendono avviare in classe prima l'apprendimento della geostoria con l'uso della didattica dei copioni e della LIM  e ci spiegano che "i copioni sono programmi mentali che ci fanno agire seguendo un ordine temporale e spaziale per raggiungere uno scopo. Come tali consentono ai bambini di sentirsi agenti protagonisti del sistema scolastico nel quale sono inseriti e di scoprire modi di vivere del Paese nel quale abitano." (p. 92). Fra i tanti copioni possibili ("andare a scuola", "entrare nella propria aula", "fare l'appello", ...) che rappresentano gli elementi costitutivi del copione principale "frequentare la scuola oggi in Italia", viene esaminato il copione del "mangiare in mensa alla scuola primaria". Attraverso la proiezione sulla LIM di foto con cui si è ripreso un pranzo a scuola, i bambini vengono via via guidati alla costruzione di più linee del tempo che mostrano le azioni dei vari protagonisti e, soprattutto, divengono consapevoli dei rapporti di contemporaneità tra i diversi soggetti impegnati nel copione. Poi saranno in grado di "esportare" quanto appreso, in quanto competenti, ad altri ambiti, raccontando come si mangiava alla scuola materna e, col confronto con altri bambini, generalizzare fino ad arrivare a rispondere alla domanda: come si mangia nelle mense delle scuole d'Italia? La LIM, anche nella prima classe della primaria si rivela un ottimo ausilio per rendere visibili e condivise le operazioni mentali che vengono richieste ai bambini: leggere immagini e disegni, dividerli in gruppi a cui dare un nome, disporli su linee del tempo.

In Geostoria del Mediterraneo e civiltà romana al tempo dell'Impero Bussetti e Coltri hanno accarezzato l'idea di far viaggiare i bambini di una quinta primaria come turisti virtuali alla scoperta delle tracce della civiltà romana. Il fine che si sono prefisse è quello di far rappresentare un quadro di civiltà di Roma Imperiale che permetta di stabilire nessi tra i diversi aspetti della civiltà, come ad esempio tra l'ambiente ed il tipo di insediamento, la varietà di alimentazione e le tecniche agricole o le attività produttive in genere. Si sono servite della LIM affinchè gli alunni possano rendere visibile a tutta la classe ciò che stanno imparando, per costruire uno schedario, per segnalare i percorsi di recupero delle informazioni. Ma la proposta più affascinante è quella della costruzione del quadro di civiltà attraverso l'uso di carte geostoriche e di Google Earth.  Le autrici hanno infatti sperimentato la potenzialità didattica di questo programma per seguire le indicazioni di Braudel, Memorie del Mediterraneo, ed hanno portato i bambini, prima, a conoscere le montagne ed il deserto che "divorano lo spazio del Mediterraneo", le coste, le vie e i mezzi di trasporto odierni, i porti del passato e quelli del presente, il clima, poi,  a riflettere sull'agricoltura, sui prodotti agricoli e sugli scambi commerciali,. Il punto di arrivo è stato, dopo un lavoro di gruppo che ha portato all'integrazione di nuove conoscenze reperite mediante la ricerca in rete, la produzione di un testo espositivo corredato da immagini e la produzione cooperativa di un poster condiviso.

Luisa Bordin (La LIM nell'educazione al patrimonio culturale) si è servita di filmati e di carte condivise sulla LIM per portare gli alunni alla consapevolezza di cos'è un museo e a cosa serve. Ha iniziato il percorso con una visita ad un'importante villa veneta, dove sono stati riconosciuti gli elementi del paesaggio geostorico riconducibili all'epoca della repubblica romana. I bambini hanno trovato sul web le tracce della centuriazione; poi, sempre sul web si sono preparati per la visita al sito di Aquileia, con l'utilissima visione di un breve filmato che ricostruisce in 3D la città antica. Dopo l'esplorazione del sito archeologico e la visita al museo sono stati in grado, con la LIM, di trasferire sulla pianta geostorica di Aquileia le foto scattate dagli alunni durante la visita, di schematizzare in una mappa conclusiva le loro osservazioni sul museo archeologico di Aquileia ed anche di inventare un testo di narrativa storica. Particolarmente interessanti, nella descrizione di questo percorso, le inserzioni pratiche (Come si fa) di cui l'autrice si serve per dare istruzioni a chi volesse cimentarsi in un percorso analogo di visita e di uso didattico di un qualunque altro sito arhceologico.

La scommessa proposta alle nostre scuole è che, con l'uso della LIM ci sia un'accelerazione dello svecchiamento dell'antico modo di insegnare: con le indicazioni contenute in questo libro la scommessa può essere vinta, almeno per quel che riguarda la disciplina della storia. 

I saggi dimostrano che la LIM è uno strumento operativo utilissimo, attraverso numerosi e chiari esempi, fanno toccare con mano le potenzialità degli strumenti informatici e guidano il lettore ad un loro uso intelligente ed accorto.

 

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