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2011. Un sito per la geografia della mondializzazione

INVENTARE IL MONDO
PER INSEGNARE LA GEOSTORIA E ALTRO

 

Ecco un sito originale, INVENTARE IL MONDO  (http://www.inventareilmondo.net/index.php)

Sembra  un libro ed in effetti lo è. Sembra un sito di geografia, ma ci parla anche di Storia, di Sociologia, di Antropologia, di Internet …

È insomma un testo a cavallo fra la pagina cartacea e quella web, è fortemente specializzato e insieme interdisciplinare. Sicuramente accattivante grazie alla scelta dei  testi, delle immagini e di una cartografia innovativa.

Andiamo aguardarci dentro e a scoprirne la storia.

Nel 2008 esce per  i tipi di La Librairie des Sciences Politiques di Parigi il libro “L'invention du Monde - Une géographie de la mondialisation” di Jacques Levy, in realtà non l’unico autore, in quanto altri geografi e studiosi di discipline affini alla geografia hanno pubblicato alcuni capitoli.

Nel corso della traduzione italiana, la casa editrice Bruno Mondadori ha integrato il libro con un sito web, accessibile a tutti senza password, in cui compaiono alcuni capitoli integrali, ma soprattutto la cartografia completa, le immagini e una parte del testo: sia libro che sito sono stati pubblicati contemporaneamente nel 2010.

Il tema centrale è la Mondializzazione, vista attraverso una cartografia disposta sempre su scala mondiale per rappresentare come i fenomeni da esaminare si dispongano su tutto il mondo e le diverse aree del mondo siano confrontabili fra loro.

La cartografia si basa su proiezioni e cartogrammi.

Fra le proiezioni sono utilizzate quella di Mollweide, che rappresenta il mondo in modo equivalente ma con impostazione potremmo dire tradizionale, e la proiezione di Buckminster Fuller, che offre il vantaggio di spaesare il lettore, sottraendolo alla visione del mondo cui è abituato: infatti l’insolita rappresentazione gnomonica, centrata sul Polo Nord, rappresenta il Mondo rovesciato così da annullare  i punti cardinali tradizionali. Non avendo più senso la storica visione di un Sopra e un Sotto  e mancando la cesura sull’Oceano Pacifico, questa proiezione meglio “corrisponde   all'idea di un Mondo globalizzato, per il quale l'opposizione Nord/Sud non è altro che una chiave di lettura tra tante”.

 

I frequenti cartogrammi offrono a loro volta il vantaggio di rappresentare un fenomeno in base alla popolazione e non secondo la superficie, evidenziando immediatamente gli aspetti critici. È un sistema che ben si adatta a fenomeni di tipo antropologico, economico, culturale, che vengono così riconfigurati attraverso la dimensione spaziale.

 

Ecco quindi fondata una innovativa “comunicazione cartografica” fondata su due principi: una “semiologia dei problemi” e una “logica dell'immagine”, studiate in modo da farle interagire tra loro e rappresentare l’informazione nella maniera più efficace.

Se poi entriamo nel testo e leggiamo anche solo l’indice dei capitoli,scopriamo la ricchezza di spunti interdisciplinari dell’opera: dalle Visioni del Mondo, alla Divisione del Mondo dopo la fine della guerra fredda, alla Geostoria del Mondo secondo Jared Diamond, alla Comunicazione sia via Internet  sia secondo i recenti canoni di mobilità, al ruolo delle città, della cultura, della geopolitica e dello sviluppo.

Infine per concludere, l’ultimo capitolo considera il Mondo come luogo e vi si spiega come “ la mondializzazione consiste nell’emergere di uno spazio di scala planetaria laddove preesisteva un insieme di spazi animati soltanto da logiche distinte. Ma qual è la natura di questo nuovo spazio? La crescita massiccia degli scambi di ogni genere produce una rete mondiale di cui l’arcipelago delle grandi città costituisce la trama di base”.

È dunque sancita la fine delle nazioni, ma non delle grandi aree del Mondo: i continui rimandi interni fra le informazioni e i capitoli conducono a una summa delle più recenti e innovative visioni del Mondo.

Un difetto per noi utenti liberi: solo tre capitoli sono riportati per esteso; la maggior parte dopo un incipit di pochi capoversi rimanda all’acquisto del libro, ma è abbastanza sia per cogliere lo spirito nuovo di questa geografia sia per correre in libreria a procurarsi illibro. 

 

 

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