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La storia in gioco del gruppo Colomna.
La storia in gioco del gruppo Colomna
Come usare i giochi per far pensare storicamente
A cura di Ivo Mattozzi
Colomna è il nome che hanno dato al proprio gruppo dei giovani studiosi di didattica ludica della storia. Il gruppo di studio Colomna è associata a Clio '92 e svolge le sue attività prevalentemente nelle scuole della provincia di Bergamo col progetto Giochi & civiltà. Ma essa ha partecipato anche a seminari e attività laboratoriali organizzati in altre province da Historia ludens. Recentemente ha pubblicato con la casa editrice Giunti un quaderno dedicato a I giochi e la storia. Laboratori interdisciplinari per tutte le classi.
Nei musei archeologici è facile trovare vetrine nelle quali sono esposti tavolieri e pedine di giochi, dadi, bambole, carrettini. Oppure sono le immagini (affreschi e quadri) che mostrano giocatori in azione. Sono le tracce degli aspetti ludici delle civiltà. Ad esempio, «il gioco che aveva il maggior numero di praticanti in Egitto era quello della dama [bisogna intendere il senet]. Gli Egizi lo giocavano dovunque: nelle loro case, con il resto della famiglia, ma anche fuori, nelle osterie, in giardino, aspettando il proprio turno dal barbiere. Ci è giunta una immagine del faraone Ramsete III che gioca a dama con una donna del suo harem. Il gioco della dama [senet] era così comune che era stato inserito nel corredo funerario di numerose tombe, affinché il morto potesse giocarvi per l'eternità.» [Rachet G., Dizionario della civiltà egizia, Gremese editore, Roma 1994, voce Gioco, p. 149]
Oggi è facile vedere nei parchi o in vie di città sud e nord americane giocatori di scacchi o di dame. Dunque, giochi da tavolo sono popolari nelle società del XXI secolo come giochi da tavolo erano popolari nella civiltà egizia, ma con significati per una parte analoghi e per altra parte diversi. Nell'una o nell'altra società servono per divertirsi, impegnano la mente, sono competitivi. Ma i significati e il posto che hanno nella società possono differenziarsi, ad esempio, per i legami con le idee religiose e con altri aspetti della vita quotidiana.
Queste considerazioni mi hanno fatto venire in mente che nella mia storia vissuta i giochi hanno avuto una parte importante nella vita infantile e adolescenziale, ma un periodo di giochi era particolarmente emozionante: quello del Natale. Allora con i miei familiari e con le famiglie di amici si passavano le serate a giocare a tombola e a carte attorno a grandi tavole e interrompendo il gioco ogni tanto per gustare i dolci natalizi. La festa religiosa di Natale si coniugava con la festa laica grazie alla quale si passavano le serate fredde tra le eccitazioni delle vincite o la mestizia delle perdite, ma sempre con il piacere di divertirsi in compagnia, condividendo un tempo sospeso nella quotidianità e nel ciclo annuale.
Gli esempi che ho evocato mi sembrano una conferma della tesi sostenuta dal grande storico olandese Johan Huizinga: il gioco è un elemento "di" civiltà. [Huizinga J., Homo ludens, Einaudi, Torino, 2002, con introduzione di U. Eco]
Nell'insegnamento della storia possiamo considerare i giochi come un aspetto caratterizzante delle civiltà. Questa idea è all'origine delle attività del gruppo Colomna. Esso offre conoscenze e proposte di uso didattico dei giochi da tavolo in rapporto con le civiltà nelle quali erano giocati. Nei quadri di civiltà dei sussidiari, in genere, i giochi non sono presi in considerazione oppure sono citati in una lista senza senso. La peculiarità delle loro proposte è quella di rendere la conoscenza dei giochi una chiave di accesso alla civiltà e un mediatore di attività cognitive volte a promuovere le inferenze degli alunni allo scopo di comprendere i significati che essi assumevano nella civiltà nei quali erano giocati.
La originalità e la ricchezza di proposte didattiche del gruppo Colomna sono rappresentate sia dalla Relazione delle attività svolte nell'a.s. 2014-2015
sia dal Progetto: Roma Antica: una città di carta.Elaborato per la Biblioteca Tiraboschi per il Sistema Bibliotecario Urbano e per l'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Bergamo.