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- MEDITA: una risorsa multimediale per la didattica
MEDITA: una risorsa multimediale per la didattica
La mediateca digitale di RAI Education entra nelle scuole.
A cura di Giuseppe Di Tonto
Continua e si aggiorna il sito MEDITA (MEdiateca DIgitale iTAliana) della RAI.
Il sito, aperto dal 2007, rappresenta un'opportunità ed una buona risorsa per i docenti italiani disposti a sperimentare tecnologie informatiche e strumenti didattici collaborativi.
Con migliaia di ore di filmati, ricostruzioni e mappe interattive aggregati in 4000 unità audiovisive e organizzati per materia, ordine scolastico e ordine alfabetico, Medita si presenta alle scuole come una sorta di enciclopedia multimediale on-line e uno strumento di ausilio all’insegnamento e alla formazione tra i più ricchi tra quelli disponibili nel panorama mediatico italiano.
Ma come si lavora in Medita?
Una volta registrato al servizio il docente, di qualunque ordine e grado, può accedere alla mediateca e visualizzare tutte le unità didattiche e gli oggetti multimediali disponibili.
Il passo successivo è la costruzione di Playlist e cioè percorsi personalizzati creati attraverso una selezione di unità audiovisive di Medita per una riproduzione secondo un ordine stabilito dallo stesso docente. Tali Playlist saranno condivise con tutti i docenti della comunità di Medita.
Medita è un progetto a “numero chiuso” dedicato ai docenti italiani e non disponibile direttamente dagli studenti. Questo vuol dire che l'ambiente è spendibile solo nella modalità di supporto alla lezione in aula del docente. Un'aula che dispone di un collegamento a Internet, di computer e proiettore, ma è naturale immaginarne l'uso in aule che dispongono della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale).
Detto questo si apre il capitolo dei problemi e delle domande che accompagnano un’iniziativa del genere. Pensiamo ad esempio alla qualità del materiale selezionato rispetto al patrimonio esistente, alle competenze possedute dai docenti di usare queste unità audiovisive nella progettazione di sequenze didattiche, alle possibilità reali di uso di questi strumenti rispetto alle dotazioni tecnologiche delle scuole (laboratori, collegamenti adsl veloci, LIM, etc.) e altre questioni che potrebbero essere sollevate.
Ma per evitare che le nostre osservazioni possano apparire “disfattiste” rispetto all’iniziativa abbiamo pensato di chiedere ai nostri lettori un contributo di sperimentazione. Chiunque avesse già lavorato già lavorato con le classi in ambiente Medita potrà inviarci nel blog di storia digitale le sue impressioni.