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a cura di Cristina Cocilovo
La condivisione in rete di informazioni, immagini, riflessioni e quant’altro è diventato un fatto assodato. I social network hanno avuto tanta diffusione, perché rispondono con tutta probabilità a un bisogno effettivo degli individui, delle aziende e delle istituzioni di farsi conoscere, incontrarsi e confrontarsi , per trovare spunti di collaborazione, anche se ogni situazione sviluppa poi specifiche modalità comunicative.
Non poteva mancare la scuola.
In Italia esistono già siti di condivisione libera di unità didattiche (sinceramente pochi!), per lo più collegati a reti di scuole. Si tratta di siti esistenti ormai da diversi anni, nei quali generosamente docenti esperti scaricano percorsi didattici, ma meno frequentemente altri docenti contribuiscono con loro esperienze. Esiste poi il fenomeno Didaweb, sorto come sito di comunità di pratiche, di informazioni per docenti e di repertorio di risorse su web. Purtroppo quello che ha funzionato meno sono state proprio le comunità di pratiche.
La novità che esaminiamo è una specie di social network in cui il docente che ha sperimentato con successo un percorso didattico (ma anche curricula e risorse di vario genere), liberamente lo mette a disposizione, scaricandolo in rete, in modo da condividerlo con altri insegnanti.
Si tratta di un sito statunitense, filiazione di un network inglese attivo nei cinque continenti, TES (il più grande network di insegnanti ed esperti di didattica del mondo: così si presenta) e di AFT (associazione dei docenti americani USA), che si muove nella direzione della condivisione, a livello professionale docente, anche se talvolta assume un tono da comunicazione un po’ più “confidenziale”.
L’insegnante interessato deve registrarsi, navigare nel sito, selezionando il livello scolare in cui lavora, ma può tranquillamente visionare anche gli altri livelli. Seleziona poi l’area di studi che gli interessa e, al suo interno, un tema particolare, infine può gratuitamente scaricare le unità didattiche postate da altri docenti, visionarle e provarle in classe, adattandole alle esigenze degli studenti. A sua volta può postare una o più unità che ha già sperimentato, offrendole all’utilizzo di altri docenti.
Settimanalmente viene informato con una newsletter delle novità, viene invogliato a collaborare addirittura con concorsi a premi, se condivide il maggior numero di risorse didattiche di qualità in un periodo prestabilito, come si può dedurre dall’invitante immagine.
Ma non è superficiale come può sembrare di primo acchito. Le lesson postate e condivise sono migliaia, fra cui alcune molto richieste, altre di minor successo, alcune semplici, altre dettagliate, molte le innovative. Video- guida spiegano le operazioni da fare per i nuovi iscritti, per condividere i file sia in download che in upload. Le unità didattiche scaricate si possono usare liberamente, ma senza fine di lucro, secondo lo statuto di TES, che edita il sito.
Come si vede il sito non ha la pretesa di costruire delle comunità di pratiche, ma di mettere in relazione degli insegnanti, farli confrontare e far loro condividere risorse, il tutto in modo semplice e senza la “guida superiore” del professionista perfetto. Come in un social network lo scambio è alla pari e non ci sono tutor evidenti, ma sicuramente amministratori del sito molto attivi. Ecco la loro filosofia di condivisione, ben caratterizzata sul piano affettivo:
Se andiamo a curiosare alla voce Studi sociali della high school (9- 12 anni) e scegliamo, fra le varie voci che vi sono comprese, Historical thinking, troviamo ben 93 oggetti, fra attività, giochi storici, lezioni pianificate, presentazioni, puzzle, poster, ed altro ancora da utilizzare in classe con gli studenti.
L’attività consiste nel classificare i fatti dal punto di vista cronologico, inserendoli nella tabella di confronto dei periodi, medievale ed attuale, e poi cogliere change e continuity cioè le nostre trasformazioni e permanenze.
Un gioco di abbinamento a squadre conclude come valutazione l’attività. Qui riportiamo la scheda d’avvio del gioco e un esempio con la soluzione per il docente.
Ciò che colpisce dell’attività è l’estrema scioltezza e semplicità, l’aiuto per il docente che vuole sperimentare, l’assenza di particolari approfondimenti, che potrebbero essere svolti in seguito, dopo che sia stata scoperta l’entità dei cambiamenti e le radici che l’Inghilterra attuale ha nel suo passato.
Altri percorsi sono meno semplici, ma la quantità di informazioni non è mai esorbitante e la cura è posta soprattutto sull’attività logica (ed anche un po’ ludica) degli studenti.
Che ci serva per semplificare un po’ la nostra attività di docenti?
Per visitare il sito: http://www.sharemylesson.com/Home.aspx