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2006 Novembre - Mestre: quale storia quale memoria. Un bilancio

Mestre. Quale storia quale memoria

Un bilancio del convegno al centro Culturale Candiani di Mestre

A cura di Chiara Puppini 

Viviamo in uno strano periodo in cui l'urgenza dell'agire non esclude, anzi, richiede assolutamente l'urgenza del  capire (Pier Paolo Pasolini 1955)

 

Il convegno, Mestre: quale storia, quale memoria (ottobre 2006, Centro Culturale Candiani, organizzato dalla Municipalità di Mestre-Carpenedo,  Provincia, Beni Attività e Produzioni Culturali del Comune, Candiani, Biblioteca Civica di Mestre, Municipalità di Favaro Veneto e con la collaborazione delle associazioni: Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea; Esodo; Clio'92), articolato in quattro incontri  pomeridiani, ha  visto confrontarsi su questo tema: storici, filosofi, antropologi, docenti-ricercatori sulla didattica della storia, operatori culturali, politici.

Arduo, anzi impossibile tirare delle conclusioni. Il discorso resta aperto, anche se si possono tracciare alcuni confini.

La storia non è memoria e viceversa, anche se l'una ha bisogno dell'altra.

La storia é  rappresentazione del passato (Ivo Mattozzi), viene narrata  e quindi si traduce in storiografia (Livio Vanzetto), si articola attraverso i processi di comprensione e di produzione del passato, è una disciplina che si avvale di fonti da far dialogare attraverso regole precise, possiede una sua grammatica. E' lo strumento con cui si dà senso al passato (Mario Isnenghi).

La memoria rappresenta anche il passato ma con altri canoni di lettura, spesso è divisa su alcuni fatti (ad esempio la Resistenza), è conflittuale e non va uniformata, deve fare i conti con il potere (Massimo Cacciari). Ci possono essere abusi di memorie, invenzioni e manipolazioni della tradizione (Roberto Malighetti).

Charles Heimberg ha evidenziato con chiarezza nella sua relazione icon alcune diversità tra storia e memoria:

 

Storia

indagine critica del passato

 

che parte dalle domande del presente,

 

ricerca la verità dei fatti accaduti

 

e una unitarietà interpretativa aperta, anche se spesso dialettica.

Memoria

ricordi connotati affettivamente

 

su fatti precisi del passato,

 

alla ricerca di identità di individui e gruppi

 

spesso divisi, se non addirittura contrapposti, nelle interpretazioni

 

Con una definizione suggestiva ha detto che la storia è uno sguardo denso e critico verso il passato, mentre la memoria muove il ricordo contro l'oblio.

L'ultimo incontro ha visto protagonisti gli operatori culturali e i politici.

Sandra Savogin e Maria Teresa Sega hanno presentato due esperienze di ricerca sulla memoria già avviate, ma non ancora concluse. La prima, commissionata dalla Municipalità di Favaro,  mira a recuperare la memoria dei protagonisti del secondo dopoguerra; la seconda la memoria femminile dal voto  delle donne a oggi. Fausto Ciuffi ha presentato l'esperienza della Fondazione Villa Elena di Nonantola — Modena; ha discusso di come un oggetto memoriale possa  dar vita a un progetto che tenga insieme, in un territorio, testimonianze, luoghi, memorie ancorché conflittuali.

Giuliano Segre ha parlato del rapporto memoria/identità e di come tale rapporto possa inverarsi in un museo. Il museo di Mestre è una sigla da riempire di contenuti, un progetto delicato e complesso, che indaghi, senza pregiudizi, sul modo in cui la storia della modernità è avvenuta nella dimensione locale. Ancora Michele Casarin si è fermato sulle identità plurali del contesto  socio-culturale in cui operano i politici e gli operatori culturali. Giorgio Sarto ha presentato il laboratorio  Mestre Novecento, il progetto per mettere in rete tutta la documentazione raccolta, e ha evidenziato la necessità che  Comune e Provincia collaborino fornendo strutture e persone. Roberto Ellero ha sottolineato la partecipazione dei giovani al recente Film Fest; questi ultimi restituiscono in forma iconica un'immagine della città fresca, giovane, autoironica, tale da  mettere in discussione i cosiddetti simboli  tradizionali.

Poi sono intervenuti i politici: Massimo Venturini, Andrea Ferrazzi, Gabriele Scaramuzza.  Luana Zanella ha mandato un messaggio di saluto, trovandosi a Ginevra. Hanno parlato dell'azione politica  mirata a rafforzare i simboli, la  comunità, la trasmissione della memoria intergenerazionale.

 

 

Chiara Puppini 

novembre 2006

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